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Sono passate poche settimane da quando l’INPS con il messaggio n°62 dell’8 Gennaio 2021 ha dato il via alle nuove domande per accedere al meccanismo dell’APE social, che è stato prorogato per tutto il 2021.

MA IN COSA CONSISTE IL MECCANISMO APE SOCIAL?


Si tratta di una misura sperimentale in vigore dal 1° Maggio 2017 e consiste nel fornire un pensionamento anticipato ad alcune categorie di lavoratori che abbiano raggiunto i 63 anni di età e 30/36 di contributi.


L’APE social di fatto è un assegno ponte, che accompagnerà il soggetto fino al momento in cui si raggiungeranno i requisiti previsti per la pensione di anzianità, ad oggi fissata a 67 anni di età.



PER ACCEDERE ALL’APE SOCIAL QUINDI BISOGNERÀ:


  • Aver raggiunto 63 anni di età
  • Aver maturato 30/36 anni di contributi a seconda della categoria
  • Aver cessato l’attività lavorativa
  • Essere residenti in Italia
  • Non essere in possesso di altre pensioni sia in Italia che all’estero
  • Maturare una pensione di anzianità non inferiore a 1,4 volte rispetto alla pensione minima INPS (718,20 € circa)
  • Potranno accedervi sia i soggetti che matureranno questi requisiti nel corso del 2021, ma anche coloro che li hanno già maturati.

In molti già sapranno che il meccanismo dell’APE social non è rivolto a tutte le categorie, quindi vediamo in breve chi ne può fare richiesta.



CHI PUÒ RICHIEDERE L’APE?



  • DISOCCUPATI: Con almeno 30 anni di contribuzione che abbiano concluso da almeno 3 mesi il godimento del sussidio di disoccupazione NASPI
  • INVALIDI: Soggetti con almeno 30 anni di contribuzione e una percentuale di invalidità uguale o superiore al 74%
  • ADDETTI A MANSIONI GRAVOSE: Lavoratori con almeno 36 anni di contribuzione riconosciuti come lavoratori che svolgono attività usuranti
  • CAREGIVER: Soggetti con almeno 30 anni di contribuzione e che al momento della richiesta assistano da almeno 6 mesi un parente di primo e secondo grado conviventi con handicap.


Ovviamente trattandosi di un ponte di congiunzione tra il lavoro e la pensione, questa misura ha un tempo determinato, quindi vediamo anche per quanto tempo verrà erogato il sussidio.


PER QUANTO TEMPO VERRÀ EROGATO QUESTO SUSSIDIO?



Il sussidio verrà erogato sino al raggiungimento della pensione di anzianità cessando automaticamente con il primo assegno di pensione.


Al netto degli aspetti tecnici questa proroga suona come il canto del cigno, nel senso che allo stato attuale per molti lavoratori si tratta con tutta probabilità, dell’ultima occasione per potersi avvalere di questo ponte che porterà alla pensione.



Ammesso che l’attuale governo arrivi alla fine del proprio mandato, difficilmente effettuerà una nuova proroga del meccanismo e qualunque sia il colore del prossimo esecutivo ci immaginiamo che tra le prime riforme da mettere in campo ci sarà quella pensionistica, e questa misura sperimentale verrebbe spazzata via.



COSA POTREBBE ACCADERE QUEST’ANNO?



Purtroppo, anche il 2021 sarà all’insegna della pandemia, la quale inizierà a produrre i suoi effetti a livello economico proprio nel corso di quest’anno e penso anche nel prossimo.


La fine della cassa integrazione e lo sblocco dei licenziamenti previsto per la fine di marzo, contribuirà alla perdita di tantissimi posti di lavoro e tra questi una cospicua percentuale riguarderà persone non più giovanissime,


almeno per il mondo del lavoro, ma ancora un po’ distanti dal traguardo della pensione.


Perdere il lavoro a pochi anni dalla pensione può rivelarsi davvero drammatico per i seguenti motivi:


  1. Si presuppone che la persona abbia un’età compresa tra i 57 e i 60 va da sé che per il mondo del lavoro di oggi sia considerata troppo “vecchia e costosa” e la ricollocazione diventa molto difficile in alcuni casi.
 
  1. Se il fattore età non si rivelerà un ostacolo insormontabile, lo sarà di certo il periodo di profonda recessione al quale andremo incontro con una contrazione molto forte dell’offerta di lavoro.
 
  1. Se nel frattempo queste persone non riusciranno a ricollocarsi, terminato il periodo di NASPI (sussidio di disoccupazione), non rimane che bruciare quei 4 risparmi messi da parte per le emergenze e avere la fortuna di essere vicini alla pensione di anzianità.


L’APE social, è stato una salvezza anche per chi improvvisamente si è trovato a dover assistere un familiare malato e grazie al meccanismo ha potuto lasciare il lavoro qualche anno prima oppure per quei lavoratori che svolgono attività considerate usuranti.


Ora, chi non ha problemi ad attendere il naturale pensionamento sarà più gratificato a livello economico una volta raggiunta la pensione, ma a volte questo non è possibile vedi il disoccupato sessantenne.


Normalmente direi maggiore è il sacrificio oggi e maggiore sarà la ricompensa domani, ma l’attuale situazione politico economica non mi farebbe stare tranquilla se fossi a pochi anni dalla pensione con il rischio di perdere il lavoro.  


Quindi se hai 63 anni e hai maturato 30/36 di contribuzione non ci dormire sopra perché questa è un’occasione da prendere al volo senza troppe riflessioni.


OK MA COSA DEVO FARE A CHI MI DEVO RIVOLGERE?


La richiesta la puoi fare in un qualsiasi patronato armandoti della solita pazienza, ma se hai tempo a disposizione da perdere e non ti formalizzi ad ottenere un servizio per così dire alla buona è la scelta giusta.


Se invece sei quel tipo di persona che da sempre ama ricevere un trattamento vip e un posto in prima fila, allora cancella dalla mente quello che ho scritto sopra perché FiscalPro è la scelta giusta per te.


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Alla prossima

 
Sabina M. la tributarista del privato