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Ogni giorno, ogni volta si trasforma tutto in una corsa contro il tempo. Un continuo ricordarsi di non dimenticare niente, di non lasciare pezzi in giro nella frenetica corsa che è la vita di tutti i giorni.

Questa volta si sono aggiunte, alle altre mille cose a cui tenere dietro, tutte le pratiche burocratiche riguardanti l’eredità di un familiare deceduto, e in famiglia, purtroppo o per fortuna, non c’è nessuno che se ne intenda. 

Il che comporta altra roba da studiare, controllare, imparare e cercare di non sbagliare, considerata l’importanza e la facilità a complicare tutto con un passaggio sbagliato, causando quindi altri errori e ritardi.

In questo, un passaggio importante da non dimenticare, e da ricordarsi di fare nei tempi prestabiliti è: presentare la dichiarazione di successione.


Nel caso in cui non venga presentata la dichiarazione di successione entro un anno dal giorno della morte del defunto, è prevista una sanzione amministrativa. 


Questa sanzione può essere differente, variando dal 120% al 240% dell’imposta prevista. Nel caso in cui non sia prevista alcuna imposta, invece, viene applicata una sanzione amministrativa fissa, che parte dai 250 e può arrivare fino ai 1000 euro.


Inoltre, se non viene presentata la dichiarazione di successione non si ha il diritto di recuperare i beni del defunto. Quindi, gli eredi, non potranno ottenere dall'istituto bancario la consegna delle somme che sono state depositate su un conto corrente della persona defunta. Non potranno neanche trascrivere il passaggio di proprietà dei beni immobili caduti in successione.


La sanzione è commisurata al valore netto dell’eredità, composta dalla differenza tra il valore dell’attivo e quello del passivo deducibili.


L’imposta può, inoltre, variare in base al grado di parentela degli eredi rispetto al defunto:

  • per il coniuge e i parenti in linea retta (come: genitori, figli, nonni, nipoti, ecc) è del 4% per un patrimonio di valore superiore a €1.000.000
  • per i fratelli e le sorelle è del 6% per un patrimonio di valore superiore a €100.000 
  • per gli altri parenti fino al 4° grado (come: zii, cugini, ecc)e gli affini fino al 3° grado (quindi: suoceri, generi, nuore, ecc), in questo caso è del 6% e non è prevista alcuna franchigia
  • per tutti gli altri soggetti senza franchigia è dell'8%
  • ed varia dall’84%, 8% e 6% a seconda della parentela nel caso di persona portatrice di handicap per un patrimonio di valore superiore a €1.500.000.


Ravvedimento operoso


Una volta superato l’anno dalla data di morte del defunto, è possibile ravvedersi. 

Cosa vuol dire? Vuol dire che è possibile decidere spontaneamente di pagare, usufruendo di agevolazioni sulle sanzioni variabili, in relazione al periodo intercorrente tra la data di effettivo versamento e la data di scadenza. 

Sono infatti previsti diversi tipi di ravvedimento:

  • “sprint” entro i 14 giorni con sanzione pari allo 0,2% per ogni giorno di ritardo
  • “breve” entro 30 giorni con sanzione pari al 3%
  • “lungo” entro 90 giorni con sanzione pari al 3,33%
  • “lungo” entro l’anno con sanzione pari al 3,75%
  • “lungo” entro 2 anni con sanzione pari al 4,29%
  • “lungo” oltre i 2 anni con sanzione pari al 5%. 

A queste sanzioni, inoltre, vengono applicate gli interessi di mora

L’imposta ipotecaria e catastale, con percentuale pari al 3%, che viene calcolata solo sugli immobili che cadono in successione, va pagata oltre all’imposta di successione vera e propria. 

Anche per queste imposte è possibile avvalersi del ravvedimento operoso con le modalità scritte sopra.


Nel caso in cui non venga presentata la dichiarazione della successione dopo 10 anni dalla morte del defunto, l’imposta è accertata e liquidata d’ufficio dall’Agenzia delle Entrate. L’avviso deve essere notificato entro il termine di decadenza di 5 anni dalla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione omessa. Lo stesso termine è valido anche per la dichiarazione sostitutiva o integrativa.


Anche se la dichiarazione è presentata oltre il termine di decadenza sopra riportato, l’imposta deve essere corrisposta. Invece, non saranno dovute le sanzioni per avvenuta prescrizione dei tempi.


Nel caso in cui l’eredità sia devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto, e l’attivo ereditario non supera il valore di 100.000 euro e non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari, non c’è l’obbligo della dichiarazione di successione. 

nel caso di sopravvenienze ereditarie però la dichiarazione è obbligatoria.


So che può essere complicato e difficile avere la concentrazione di mettersi a gestire questo tipo di pratiche, soprattutto quando si sta vivendo un momento del genere.         Per questo puoi rivolgerti a persone specializzate e competenti che possano aiutarti e seguirti.


Sono Sabina Martalò fondatrice di FiscalPro l’unico tributarista specializzato nella fiscalità del privato.


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Sabina M. la tributarista del privato