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“Lite per l’eredità, uccide quattro familiari e poi si spara in diretta telefonica: l’omicida muore in ospedale


Prima ha sparato contro quattro familiari, tra cui due ragazzini, uccidendoli, poi ha rivolto l’arma contro di sè mentre era al telefono con i carabinieri ed è stato trasportato in condizioni gravissime in ospedale, dove è morto poco dopo.

È finita nel sangue una lite per motivi di eredità in una casa di Licata (Agrigento), dove Angelo Tardino, 48 anni, ha assassinato a colpi di pistola il fratello, la cognata e due nipoti.


Gli eredi possono essere un problema quando si parla di successioni.


L’esistenza degli eredi è necessaria nel nostro ordinamento. Nell’articolo 565 del Codice Civile possiamo trovare le categorie dei successori legittimi con un ordine “gerarchico”:

  • il coniuge
  • i discendenti (figli e nipoti),
  • gli ascendenti (genitori e nonni),
  • i fratelli e le sorelle,
  • gli altri parenti in linea collaterale fino al sesto grado 
  • lo Stato


L’accettazione dell’eredità

L’erede può ereditare l’intero patrimonio del de cuius o una quota di esso. Gli è possibile attraverso l’accettazione dell’eredità che però comporta anche l’esposizione ai debiti del defunto.

Se l’erede accetta deve esprimere la propria volontà, ed ha due modi per farlo: in modo espresso, normalmente, con atto pubblico o scrittura privata; o in modo tacito, compiendo atti da cui si capisce la sua volontà di accettare l’eredità.


Accettazione con beneficio d'inventario

Quando parliamo di accettazione con beneficio d’inventario, parliamo di una particolare forma di accettazione. Con questo tipo di accettazione l’erede chiede la distinzione del proprio patrimonio da quello del defunto. In questo modo si assume gli obblighi di eventuali debiti che possono essere stati lasciati in eredità nella misura massima del valore patrimoniale dei beni ricevuti.


La rinuncia dell’eredità

Chi viene chiamato a ricevere un’eredità, può anche decidere di rifiutarla. In che modo? Tramite una dichiarazione di volontà resa con atto pubblico, rinunciando così all’eredità.

Si tratta di un atto revocabile, quindi c’è la possibilità di ripensarci e accettare l’eredità. Questo però è fattibile se il diritto di accettare non è ancora caduto in prescrizione e se l’eredità non è già stata accettata da altri che ne avevano diritto.


Eredi legittimi

La legge italiana, come abbiamo visto, individua come eredi del defunto i suoi parenti più stretti.

In particolare, gli eredi legittimi sono quelli a cui spetta ereditare nonostante non ci sia un testamento, ma sulla base delle quote individuate dalla legge.

I legittimari, invece, sono coloro che hanno diritto ad una quota del patrimonio del defunto indipendentemente dalle sue determinazioni, ovvero parliamo del coniuge, dei figli e dei genitori.


Quali sono le differenze tra erede e legatario?

Eredi e legatari sono le due tipologie di successori ammessi dalla legge italiana.

L’erede è il successore a titolo universale del defunto, cioè colui che subentra nella titolarità di tutto il patrimonio (o di una parte di esso). Egli riceve in quota tutti i beni della successione. Ed esso è indicato dalla legge e/o dal testamento.

È possibile diventare erede solo se si accetta formalmente l’eredità o se si compiono atti che portano all’accettazione. L’erede risponde illimitatamente di tutti i debiti del defunto, a meno che non abbia accettato l’eredità con beneficio di inventario.


Il legatario, invece, è il successore a titolo particolare, che subentra al defunto solo tramite uno o più rapporti giuridici determinati. Egli non deve fare un’accettazione formale in quanto ha il diritto automaticamente, a meno che non rifiuti espressamente.

Il legatario viene indicato nel testamento e riceve determinati beni o un preciso diritto con carattere patrimoniale; inoltre non risponde dei debiti ereditari, se non per volontà specifica del testatore.

A differenza dell’erede, la cui esistenza è necessaria perché al contrario tutto il patrimonio del defunto finirebbe allo Stato; l’esistenza del legatario è solo eventuale.


Indegnità a succedere

Può accadere che alcune persone vengano escluse dalla successione. Si tratta di chi ha commesso atti gravi contro il de cuius direttamente, o ai suoi parenti prossimi.

Questi atti gravi di cui parliamo sono: l’omicidio, il tentato omicidio, la calunnia e l’istigazione al suicidio.

Le persone che vengono considerate e riconosciute indegne alla successione possono però essere riabilitate tramite una dichiarazione del de cuius che viene fatta nel testamento o resa con atto pubblico.




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