"Mia moglie è morta da poco ed ha lasciato senza fare testamento: un appartamento affittato a 300 euro mensili, un c/c alle poste (il primo bene dopo aver fatto formale separazione dei beni) e il 50% di una casa in comunione di beni con il sottoscritto marito. Abbiamo 3 figli: 2 coniugati con prole ed 1 scapolo. Una figlia afferma che la madre avrebbe donato loro il contenuto del c/c postale (30.000 euro circa). È una situazione imbarazzante. Quali sono i diritti di tutti e quali i doveri?"

Questo è uno dei tanti esempi di problemi che si creano quando si tratta di successione dei beni dopo la morte. In questo caso visto che non è stato lasciato un testamento abbiamo a che fare con la successione legittima.

Per legge con questo tipo di successione sarà il padre, in quanto coniuge della defunta, che erediterà il 50% dei beni, invece il restante 50% sarà diviso in parti uguali tra i figli essendoci una gerarchia degli eredi. La figlia a cui la madre aveva promesso il contenuto del c/c postale non potrà ereditarlo completamente, ma solo la parte che le spetta per legge.


È importante sapere cosa si deve fare in caso di successione e come farlo per essere in grado di disporre al meglio dei propri beni, certi che saranno garantiti i diritti successori. Al momento della morte di una persona alcuni suoi obblighi e diritti cessano di esistere, mentre altri sono trasmissibili ad altre persone, ovvero sono diritti che entrano in successione ereditaria.

Infatti per evitare che il patrimonio di una persona che viene a mancare possa rimanere privo si un titolare la legge ha istituito la successione mortis causa, la successione a causa di morte, per garantire a determinati soggetti di subentrare nel possesso dei beni del defunto (de cuiu).

In Italia esistono due tipi principali di successioni: la successione legittima e la successione testamentaria ed è la legge che stabilisce il funzionamento delle successioni e i diritti dello Stato sull'eredità.

La domanda che viene quindi spontanea è: qual è la differenza tra successione legittima e successione testamentaria?

Successione legittima
Si ha una successione legittima quando il defunto, come nel caso del nostro esempio, non ha lasciato un testamento o quando le sue disposizioni testamentarie non sono valide od esaustive o quando le sue volontà riguardano solo una parte dei suoi beni.
In questa situazione è la legge che individua nei suoi familiari i soggetti più idonei a ricevere l'eredità, partendo dal presupposto che questa si ala volontà del defunto.
Secondo l'articolo 565 del Codice Civile le categorie degli eredi legittimi sono in ordine: il coniuge, i discendenti (figli, nipoti e pronipoti), gli ascendenti (genitori, nonni e bisnonni), i fratelli e le sorelle; poi altri parenti in linea collaterale fino al sesto grado e, infine, lo Stato.

Successione testamentaria
La successione testamentaria è quella in cui si è in presenza di un testamento.

Durante la vita, ogni persona capace di agire può, in qualsiasi momento, redigere il proprio testamento, ovvero un documento nel quale si lasciano scritte le proprie volontà per il periodo successivo alla morte.

Il testamento deve avere alcune caratteristiche:
  • è un atto strettamente personale: non può essere gestito da terzi o da rappresentanti e nessun altro soggetto al di fuori del testatore può agire in suo nome o per suo conto;
  • è un atto revocabile: chi scrive il testamento può decidere, in qualunque momento, di annullare o modificare le disposizioni scelte precedentemente. Ogni promessa o patto contrario è nullo;
  • è un atto formale: deve essere redatto in una delle forme previste dalla legge.

In presenza di un testamento il Codice Civile stabilisce comunque che alcuni soggetti (coniuge, discendenti e ascendenti) non potranno essere eliminati dalla successione. Perché? Ci si domanda. Perché l'eredità si divide sostanzialmente in due quote.

La quota legittima, cioè la parte di patrimonio di cui il defunto non può disporre a proprio piacimento e che la legge stabilisce a chi e in che maniera va data.
E la quota disponibile, cioè la quantità di patrimonio del quale il defunto può disporre liberamente, concedendola a chi preferisce attraverso il proprio testamento.

Aggiungiamo però che un testamento che non rispetta la quota di legittima è ugualmente valido ed efficace, fino a che non venga impugnato dai legittimari.


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